Ancora diversi punti devono essere chiariti per l’attribuzione dei fondi destinati ai liberi professionisti che vogliono aprire uno studio attraverso i contributi previsti. Si attende il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, che dovrebbe essere emanato entro il 7 giugno.
È ormai certa l’apertura dei contributi anche per i liberi professionisti del Centro e Nord Italia, che potranno contare su un aiuto economico per avviare lo studio, sia in forma individuale che societaria. Per i colleghi del Sud, viene riconfermato il sostegno di Resto al Sud, in una nuova edizione.
In totale, c’è una dote di 800 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025, da dividere con tutte le altre partite IVA che aspirano ad avviare un’attività imprenditoriale in proprio.
Due Incentivi Specifici per i Liberi Professionisti
Il decreto legge Coesione prevede due incentivi specifici per i liberi professionisti:
- Autoimpiego per il Centro Nord Italia (articolo 17 del Dl 60/2024)
- Resto al Sud 2.0 per il Sud e le zone terremotate di Lazio, Marche e Umbria (articolo 18 del Dl 60/2024)
Il decreto è già in vigore e affronterà il primo passaggio parlamentare martedì 28 maggio, con la scadenza per la presentazione degli emendamenti fissata dalla commissione Bilancio del Senato.
Gli Incentivi
I sostegni, di fatto, sono gemelli. Tra Centro Nord e Sud cambiano solo gli importi – maggiori per il Mezzogiorno – ma non i requisiti di accesso e le finalità. I due incentivi sono rivolti ai giovani fino a 35 anni, una novità per Resto al Sud, che finora era accessibile fino ai 55 anni. Servono a finanziare l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, comprese quelle che prevedono l’iscrizione a ordini o collegi professionali. Le formule organizzative ammesse includono attività individuali, Srl, società cooperative, in accomandita semplice, in nome collettivo e società tra professionisti (Stp).
Le Risorse
Per l’autoimpiego al Centro Nord, i giovani possono richiedere, in alternativa:
- Voucher non rimborsabile di 30mila euro per l’acquisto di beni, strumenti e servizi (40mila euro per acquisti innovativi)
- Contributo a fondo perduto: 65% per programmi di spesa fino a 120mila euro; 60% per spese tra 120mila e 200mila euro.
Per il Mezzogiorno, i voucher partono da 40mila euro (50mila per acquisti innovativi) e il contributo a fondo perduto è del 75% per spese fino a 120mila euro e del 70% per spese fino a 200mila euro. I contributi a fondo perduto possono servire anche a finanziare la progettazione, la formazione e il tutoraggio per l’avvio, non solo l’acquisto di beni e servizi.
Requisiti di Accesso
I programmi sono riservati a chi è in condizioni di vulnerabilità e marginalità sociale, come indicato dal Piano giovani, ai disoccupati destinatari del programma Gol o ai disoccupati, inoccupati o inattivi. In quest’ultima categoria potrebbero rientrare molti aspiranti professionisti, inclusi i praticanti di studio e i collaboratori con contratti saltuari.
Le Criticità
Il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, che dovrebbe essere emanato entro il 7 giugno, dovrà chiarire alcune criticità, come l’accesso per chi ha già aperto la partita IVA, le modalità di assegnazione e le priorità per le assegnazioni.
Conclusione
FederProfessioni rimane vigile sull’evoluzione di questi incentivi e si impegna a fornire aggiornamenti tempestivi e supporto ai propri associati, affinché possano cogliere al meglio queste opportunità per avviare e sviluppare con successo il proprio studio professionale. Per maggiori informazioni, non esitate a contattarci.