Fringe benefit per i dipendenti, anche con carta di debito nominativa: il chiarimento in una risposta dell’Agenzia delle Entrate

Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha fornito un importante chiarimento in merito alle modalità di erogazione dei fringe benefit, annunciando una novità che potrebbe rivoluzionare il modo in cui le aziende offrono vantaggi ai propri lavoratori. Ora, infatti, è possibile erogare i fringe benefit anche attraverso carte di debito nominative.

L’introduzione della carta di debito nominativa per l’erogazione dei fringe benefit rappresenta un notevole passo avanti verso una maggiore flessibilità e semplificazione delle procedure sia per le aziende che per i dipendenti. Tuttavia, è fondamentale che le imprese adottino tutte le misure necessarie per garantire il rispetto delle normative fiscali, evitando che tali benefici vengano reinterpretati come retribuzione soggetta a tassazione.

Cosa sono i fringe benefit?

I fringe benefit sono compensi in natura che le aziende possono offrire ai propri dipendenti oltre allo stipendio. Questi benefici possono assumere varie forme: buoni pasto, auto aziendali, assicurazioni sanitarie, rimborsi per le bollette o spese per la mobilità sostenibile sono solo alcuni esempi delle numerose opzioni a disposizione.

Qual è la novità?

Tradizionalmente, i fringe benefit venivano erogati tramite:

  • Buoni spesa o gift card: utilizzabili presso esercizi commerciali specifici.
  • Rimborsi diretti: basati su spese documentate, come le bollette.

Con il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, le aziende possono ora utilizzare carte di debito nominative. Su queste carte viene caricato un importo, e il dipendente le utilizza per pagare le spese ammesse, senza dover ricorrere a bonifici o voucher cartacei.

Quali sono i vantaggi?

  1. Maggiore flessibilità per i dipendenti:
    I lavoratori possono usare la carta per effettuare pagamenti direttamente, senza la necessità di richiedere rimborsi o utilizzare voucher vincolati a specifici esercizi commerciali.
  2. Migliore gestione per le aziende:
    L’erogazione tramite carta di debito semplifica le procedure amministrative, eliminando la gestione di singoli rimborsi e la distribuzione di voucher cartacei.
  3. Più tracciabilità e trasparenza:
    Essendo nominativa e tracciabile, la carta garantisce un monitoraggio accurato delle spese, riducendo il rischio di uso improprio e facilitando la rendicontazione.

Cosa deve fare l’azienda per essere in regola?

Per assicurare che i fringe benefit erogati tramite carta di debito nominativa rimangano esenti da imposte (entro i limiti stabiliti dalla legge, attualmente 1.000 € per i lavoratori in generale e 2.000 € per chi ha figli a carico), l’azienda deve:

  • Garantire che la carta sia nominativa: Deve essere assegnata a un singolo dipendente.
  • Assicurarsi che venga usata solo per spese ammesse: Ad esempio, per pagare bollette, trasporti, beni di prima necessità, ecc.
  • Dimostrare che il fringe benefit rientra nei limiti di legge: Questo è essenziale per evitare che il beneficio venga considerato come parte della retribuzione, con conseguenti oneri fiscali.

Questa novità, confermata dall’Agenzia delle Entrate, offre un’opportunità significativa per modernizzare la gestione dei fringe benefit, rendendo il processo più efficiente e trasparente.

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