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Il nuovo DDL Lavoro: opportunità e sfide per le libere professioni

Il nuovo disegno di legge sul lavoro, recentemente approvato dal Governo, segna un passo importante verso la modernizzazione del mercato del lavoro italiano. Oltre a prevedere significative novità per i lavoratori dipendenti, il provvedimento introduce disposizioni che possono avere implicazioni rilevanti anche per il mondo delle libere professioni.

Carmelo Bifano, presidente di FederProfessioni, ha accolto il DDL con moderato ottimismo, sottolineando come alcune misure vadano nella giusta direzione, pur richiedendo un’implementazione attenta per massimizzarne gli effetti positivi.

Un passo avanti: il contratto “misto”

Tra le innovazioni introdotte, il contratto “misto” è una delle novità più interessanti per i liberi professionisti. La possibilità di combinare rapporti di lavoro autonomo e subordinato, mantenendo il regime fiscale forfettario, rappresenta una soluzione innovativa per rispondere alle esigenze di flessibilità del mercato del lavoro moderno.

Secondo Bifano, “il contratto misto è un’idea che riconosce la complessità del lavoro contemporaneo e offre ai professionisti uno strumento utile per diversificare le proprie attività. Tuttavia, sarà fondamentale chiarire alcuni aspetti operativi e fiscali per garantire che venga adottato senza creare ambiguità.”

Questa misura apre nuove possibilità per chi opera in più settori, permettendo di integrare diverse forme di collaborazione senza rinunciare alla propria autonomia.

Flessibilità che guarda al futuro

Il DDL introduce anche altre misure che possono rappresentare un’opportunità per i liberi professionisti. Tra queste, la possibilità per i lavoratori in cassa integrazione di intraprendere attività autonome, previa comunicazione all’INPS. Una disposizione che, secondo FederProfessioni, potrebbe favorire il dialogo tra il mondo del lavoro subordinato e quello delle libere professioni.

“Questa norma è un segnale importante,” ha dichiarato Bifano, “perché apre la strada a una maggiore integrazione tra i diversi modelli di lavoro. Può anche stimolare la crescita del lavoro autonomo, aiutando chi si trova in difficoltà a intraprendere nuove strade.”

Tutele ancora da ampliare

Pur riconoscendo i meriti del provvedimento, il presidente Bifano ha evidenziato la necessità di includere misure specifiche per il sostegno alle libere professioni. In particolare, ha sottolineato come sia importante lavorare per estendere strumenti di welfare a chi opera in autonomia, specialmente in settori ad alto rischio di crisi cicliche.

“È comprensibile che le priorità del governo si siano concentrate sui lavoratori subordinati,” ha affermato Bifano, “ma auspichiamo che i prossimi interventi guardino anche al mondo delle libere professioni, un settore che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana.”

Semplificazione fiscale: una sfida aperta

Un tema centrale per le libere professioni è la semplificazione fiscale. Sebbene il DDL non introduca misure dirette in questo ambito, Bifano ha espresso apprezzamento per l’attenzione che il governo ha mostrato verso una maggiore flessibilità contrattuale, auspicando che in futuro si possa intervenire anche sulla pressione fiscale per rendere il lavoro autonomo più competitivo.

“Abbiamo bisogno di un quadro normativo chiaro e semplice,” ha aggiunto, “che incoraggi i giovani a intraprendere la strada delle libere professioni e consenta ai professionisti già attivi di lavorare senza l’eccessivo peso burocratico.”

Un giudizio complessivamente positivo

Nel complesso, FederProfessioni valuta il nuovo DDL come un passo avanti importante per il mercato del lavoro, con alcune misure che, se ben implementate, possono offrire opportunità significative anche ai liberi professionisti.

“Il governo ha dimostrato di voler affrontare i cambiamenti nel mondo del lavoro con un approccio innovativo e inclusivo,” ha concluso Bifano. “Come Confederazione, siamo pronti a collaborare per garantire che le nuove disposizioni abbiano un impatto positivo per tutti, includendo anche i professionisti autonomi in una visione di crescita comune.”

Con una prospettiva costruttiva e aperta al dialogo, FederProfessioni invita il governo a proseguire su questa strada, continuando a considerare le libere professioni come parte integrante del sistema economico nazionale.

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