Il mercato del lavoro italiano ha mostrato segnali contrastanti a maggio, con il lavoro stabile in aumento contrapposto ad un calo degli occupanti. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, il numero di occupati è calato di 17mila unità rispetto al mese precedente. Questo calo è stato trainato principalmente dalla riduzione dei dipendenti a termine, scesi a due milioni e 879mila unità, e degli autonomi, che ora ammontano a cinque milioni e 89mila persone. Questo fenomeno riflette probabilmente il clima di incertezza che pervade il mercato.
Nonostante la diminuzione complessiva degli occupati, l’occupazione a tempo indeterminato ha continuato a crescere, sfiorando i 16 milioni di unità, precisamente 15 milioni 986mila. Questo dato testimonia l’importanza che le imprese attribuiscono alle risorse umane stabili, fondamentali per affrontare il forte mismatch nel mercato del lavoro.
Dettagli del Calo e del Divario di Genere
Il calo dell’occupazione ha interessato principalmente gli uomini (-27mila unità), gli under 25 e gli over 50. Il tasso di occupazione complessivo a maggio è sceso al 62,2%, con un evidente divario di genere: il tasso di occupazione per gli uomini è del 70,9%, mentre per le donne è del 53,5%. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 6,8%, ma è aumentato il numero degli inattivi, inclusi gli scoraggiati, con un incremento di 34mila unità in un solo mese, un trend che continua ininterrottamente da febbraio.
Particolarmente preoccupante è la situazione dei giovani: il tasso di disoccupazione per gli under 25 è risalito al 20,5%, posizionando l’Italia tra i paesi con i peggiori risultati in questa fascia d’età, distanti dalla Germania che mantiene un tasso del 6% grazie al sistema di formazione duale.
Tendenze Annuali e Prospettive Future
Nonostante la battuta d’arresto a maggio, l’analisi annuale rimane positiva. A maggio 2024, il numero di occupati è superiore del 2,0% rispetto a maggio 2023, con un aumento di 462mila unità. I lavoratori stabili sono aumentati di 498mila unità e l’occupazione femminile è cresciuta del 3%, quasi il triplo rispetto alla crescita maschile (+1,2%). Questo incremento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Rispetto a maggio 2023, sono diminuite sia le persone in cerca di lavoro (-11,3%, pari a -224mila unità) sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -102mila).
Reazioni e Analisi
Il governo interpreta i dati come un segnale positivo. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha definito la situazione come una “normalizzazione fisiologica” dopo tre mesi di crescita record. Secondo Calderone, continuano a crescere i contratti a tempo indeterminato, il lavoro femminile e l’occupazione dei 25-34enni. Anche Confcommercio ha descritto gli andamenti attuali come “non destanti particolari preoccupazioni” grazie alla crescita continua dei contratti stabili e dell’occupazione femminile.